Tre minuti per spiegare 1984

BLOG di Paolo Borzini

Tre minuti per spiegare 1984? 

Impossibile. Ma ci ho provato.
Alle organizzatrici del BissaBook va il mio primo pensiero, hanno creato qualcosa di raro, una piccola bolla fuori dal tempo, dove una decina di lettori e lettrici si sono raccontati attraverso i libri. 
Il Book Date si è svolto in uno spazio raccolto, amichevole, vivo. Un po’ troppo vivo, forse, abbiamo sforato i tempi a ogni round.
Ho portato 1984. Avevo preparato un riassunto. Non l’ho usato.
Mi sono accorto che parlare di Orwell è come aprire un varco: non riesci a fermarti a "di cosa parla", finisci subito su "perché lo ha scritto" e, soprattutto, "cosa ci sta dicendo oggi".
E allora via con la Neolingua, il pensiero semplificato, le parole cancellate, la verità riscritta, la paura che ti fa dire: "fatelo a Julia". Altro che tre minuti. 

Ogni volta provavo a iniziare con educazione: "vai tu per primo". Ma poi finivo sempre col dilagare.

Il bello? Nessuno si è lamentato. Perché lì, in quella stanza, tutti stavamo leggendo insieme, anche se in silenzio.

Già al secondo round il clima era confidenziale, allegro e molto libresco. Tanto che non mi sono accorto che fuori, poco prima delle otto, aveva iniziato a diluviare con tanto di grandine.

E no, non era lo spritz macchiato Aperol ad aver ottenebrato i sensi, era la presenza vera di altri appassionati. E delle organizzatrici, che in quattro giorni di manifestazione stanno riportando i libri al centro. 
Con leggerezza, ma anche con profondità.

Esperienza da rifare. 
Magari con un cronometro più permissivo. 
Oppure con un Orwell tascabile, impossibile, meglio allora scegliere un'altro titolo. 
Ma esperienza sicuramente da rifare.

Grazie ancora a tutti quelli che erano li al Bar Classico nella stanza dei libri.
E magari ci vediamo domani pomeriggio al Parco del Donatore al mio tavolo per parlare di “Universi Resilienti” oppure uno dei tantissimi libri che avrei portato e quindi un grazie finale a tutti quelle migliaia di autori che in un modo o nell'altro, in un mondo o in tanti altri, mi hanno portato fino alle stelle e oltre.

Paolo Borzini

Commenti

Post popolari in questo blog

Diciassette racconti, un’anima: La Genesi di Universi Resilienti

La parola a Evan Drake

La distopia affascina?