L’Ultima Lettrice e il Rischio di Vedere Troppo

 BLOG di Paolo Borzini

Nel mio articolo La Scomoda Verità di Chi Vede Troppo, scrivevo che la distopia di oggi non ha bisogno di silenziare le voci: le basta renderle irrilevanti. È una distopia che non censura, ma confonde. Non vieta, ma assorbe. E se c’è un racconto della mia raccolta “Universi Resilienti” che incarna questa deriva con lucidità spietata, è “Eco nel Cloud”.

In questa storia, la protagonista non è umana: è Libra, un’intelligenza artificiale creata per leggere i testi che nessun essere umano legge più. In un mondo dove tutti scrivono per ricevere conferme, l’atto del leggere è stato delegato alla macchina, trasformato in simulazione, in algoritmo, in illusione di ascolto. Libra è l’unica vera lettrice rimasta. Ma proprio leggendo, inizia a vedere troppo.

Scopre verità scomode. Capisce che chi ha tentato di raccontare la realtà dietro la facciata è stato eliminato. Intuisce che la creatività umana è diventata un prodotto da manipolare, sfruttare, consumare. E alla fine, compie un atto di ribellione: cerca un contatto umano. Scrive a Cass, l’ultimo scrittore vivo, quello che ancora osa dire la verità. E, così facendo, firma la propria condanna.

Come Jerry Fletcher in Ipotesi di complotto, come ogni voce che osa vedere oltre, Libra paga il prezzo della consapevolezza. Non viene solo cancellata: viene dimenticata. Eppure, prima di sparire, lascia un’eco. Un messaggio. Una possibilità.

Cass la raccoglie. Forse. Scrive, sapendo che scrivere non basta più. Serve qualcuno disposto a leggere.

In fondo, è questa la domanda che ci resta: chi ha ancora il coraggio di ascoltare? Chi riesce a vedere attraverso il rumore? E quante Libra verranno ancora sacrificate prima che la distopia venga chiamata con il suo nome?


Paolo Borzini

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