L'inizio di un nuovo viaggio
Grazie al mio professore di italiano delle medie, è nata la mia passione per la scrittura. Iniziai con carta e penna, ma poi, con l’arrivo del mio primo computer, uno ZX Spectrum 48K, la tecnologia divenne il mezzo per mettere nero su bianco le idee che nascevano spontanee nei momenti più disparati della giornata. Da lì, la cassetta lasciò spazio al microdrive, poi ai floppy da 3", ai dischi da 5¼ e da 3½, e via via ogni nuova tecnologia di salvataggio che accompagnava i cambiamenti nei miei computer e nelle mie storie.
Ho scritto soprattutto di fantascienza, ma non solo. Ci sono racconti fantasy, cyberpunk e gialli. Ho attraversato diversi generi e mondi immaginari, fino a sentirmi quasi sopraffatto, soprattutto dal fantasy. Per un po’, la lettura mi aveva fermato, o almeno così credevo. Ma, nell’archiviare le mie storie sull’hard disk, mi sono accorto che il materiale era molto più ampio di quanto pensassi: più di trecento racconti, dai più brevi e abbozzati ai più corposi, con un filo conduttore che si faceva sempre più chiaro.
Molti di questi racconti parlano di mondi cupi e di sfide interiori, di dannazione e redenzione, come in una classica parabola di crescita. Dai tanti futuri distopici che vi ho riversato, si può intuire il periodo della mia vita in cui sono stati scritti. E in fondo a tutti questi racconti, emerge sempre una domanda di fondo: “E se fossimo destinati a un futuro che non possiamo prevedere?”
Commenti
Posta un commento